La bevanda espresso risulta molto complessa da un punto di vista chimico e la sua degustazione arriva a coinvolgere la maggior parte dei sistemi sensoriali (vista, olfatto, tatto e gusto), come già approfondito nell’articolo sulla RUOTA DEGLI AROMI. Un espresso, per definirsi tale, necessita la presenza della crema che sovrasti il liquido nero; questa, se risulta “tigrata” come nell’immagine superiore, è indice di una corretta erogazione. I parametri di preparazione sono molto vincolanti a partire dalla dose (16 grammi circa di macinato doppia dose abbondante), la temperatura dell’acqua che deve assestarsi dai 92 ai 95 gradi circa ad una determinata pressione (9 bar); non ultimo, una precisa erogazione della durata di circa 25 secondi per ottenere circa 25cc di bevanda.

Un buon espresso è frutto della selezione della materia prima, della capacità e tecnica del torrefattore, ed infine della conoscenza del barista il quale, oltre a saper scegliere una materia prima di qualità, deve essere in grado di miscelare sapientemente tutti questi parametri per offrire un’ esperienza di degustazione ottimale. Concorre al risultato ottimale anche una consapevole manutenzione delle macchine espresso, specialmente all’interno del settore Ho.Re.Ca.